Forme alternative al cuore artificiale

Il cuore artificiale, è di per sé un elemento sostitutivo del trapianto di cuore.
Prima dell'avvento delle nuove tecnologie biomediche e delle stampanti in tre dimensioni, di fatti, certi problemi di cuore venivano risolti attraverso la donazione di un cuore reale.

Il primo trapianto di cuore al mondo fu eseguito il 3 dicembre 1967 dal chirurgo sudafricano Christiaan Barnard all'ospedale Groote Schuur di Città del Capo, su Louis Washkansky, di 55 anni, che morì 18 giorni dopo. La donatrice fu una ragazza di 25 anni, Denise Darvall, morta in seguito a un incidente stradale. Il 2 gennaio 1968 lo stesso professor Barnard eseguì il secondo trapianto cardiaco sul dentista Philip Bleiberg, che visse con il cuore nuovo per 19 mesi. (Wikipedia)


Poiché è difficile trovare donatori appropriati a tutti coloro che necessitano di un cuore sano, le richieste di trapianto superano, e di molto, quelle che sono le disponibilità. Nel 2013, in Italia, sono stati eseguiti 219 interventi a fronte di 696 pazienti in attesa di ricevere un cuore nuovo.Solitamente, i trapiantati sono persone adulte, ma in alcuni casi è possibile che l'intervento venga effettuato anche sui bambini.

Per patologie cardiache di entità inferiore, un altro elemento sostitutivo è il Pacemaker.


Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/trapianto-di-cuore.html

Il pacemaker è un dispositivo elettronico che viene impiantato nel corpo per normalizzare un ritmo cardiaco alterato da particolari malattie o disturbi di cuore, come la bradicardia, l'insufficienza cardiaca o la fibrillazione atriale.PacemakerUn pacemaker è formato sostanzialmente da due parti: un generatore di impulsi racchiuso all'interno di un piccolo contenitore di metallo, e uno o più cavi chiamati elettrocateteri. Il generatore di impulsi, com'è facile intuire, è la sorgente dei segnali elettrici che normalizzano il ritmo cardiaco alterato; gli elettrocateteri, invece, sono i collegamenti che uniscono il generatore al cuore e permettono la trasmissione dei segnali.
La procedura con cui si impianta un pacemaker nel corpo è abbastanza semplice e a basso rischio; inoltre, non richiede una preparazione particolare, tranne il digiuno completo e l'assistenza post-intervento da parte di un familiare.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/pacemaker.html

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